The voyage of the La Madonna del Carmine e san Giacinto

Carico di pezzi da 8, seta, vallonia e altro da Porto Vitolo [Peloponneso] a Livorno. Le merci sono caricate dal capitano per proprio conto per venderle a Livorno e pagare i propri creditori. I venti di mezzogiorno e di libeccio costringono a fermarsi a Zante. A Zante sono imbarcati Michiel Angelo Montanto quondam Cipriano e Giulio Piino quondam Lorenzo, pilota e guardiiano del vascello Nostra Signora di Misericordia che era stato preso dai turchi il mese precedente, vicino Zante. La notte del 14 novembre, in vista del golfo di Catanzaro, scoppia una tempesta con onde e venti di mezzogiorno e di scirocco. La tempesta rompe lo sperone e il treo del trinchetto, si squarcia la vela del treo e l'antenna di trinchetto si rompe quando le cade addosso lo sperone. Si fa un voto alla Madonna di Monte Negro promettendo un pellegrinaggio e una elemosina. La mattina del 15 il tempo migliora e ci si ritrova sopra il capo Spartivento. Si cerca di doppiare il capo dell'Armi quando verso mezzogioorno si incontra un vascello proveniente da quella direzione, mentre al largo si avvistarono altri tre vascelli che si temeva fossero turchi. Il capitano dopo un consiglio decide di far rotta verso terra per fuggire, ma il mare grosso e i danni patiti impediscono di toccare terra. Il vascello in avvicinamento spara 5 cannonate e gli altri tre vascelli iniziano ad avvicinarsi. Tutto l'equipaggio fugge con lo shifo, senza riuscire a salvare nulla. Il 17 arrivano a Messina senza toccare altri porti.