The voyage of the Nostra Signora del Carmine e l'Anime del Purgatorio e San Bonaventura

Carico di formaggi, lane, cuoi, pelli, tonnine, mosciami, rame vecchio e altre bagatelle da Porto Torres a Genova. Il 29 agosto presso la torre della Sponsaglia si incontra una barca di corsari turchi mentre si alza fumo dalla torre. Si calano in terra 5 marinai per portare polvere da sparo alla torre, mentre 5 restano in barca con il patrone. Anche i turchi mandano a terra una lancia, perciò il torregiano con i 5 marinai sparano con le spingarde 2 colpi. Dalla lancia vengono sparate 5 moschettate prima di ritirarsi. Nella torre si scopre che non ci sono cannoni e quindi i corsari attaccano la barca del dichiarante, con cui ingaggia uno scontro sparando i pedreri per fermare la barca. I corsari mandano la lancia a terra per fermare la ritirata. Dopo 2 ore di combattimento dalla torre finiscono le munizioni. I corsari avevano 3 cannoni e 70 uomini di equipaggio. Il dichiarante con l'equipaggio a bordo si buttano in acqua e nuotano verso la punta della torre, evitando i turchi a terra, per non essere presi schiavi. Si combatte dalla torre. Il padrone ha potuto prendere solo 12 pezzi da otto che haveva nella coscia. Alle 24 dopo un combattimento ininterrotto la barca di turchi si ritira prendendo anche la barca del dichiarante. Lasciano solo 2 ancore e 7 moschetti. L'equipaggio viene recuperato dal bregantino del patrone Angelo Alessandrini di Brando. A Bonifacio per il consolato si chiedono 20 pezzi. L'equipaggio ha solo 12 pezzi e gliene offre 6, in quanto gli altri servono per mangiare. Il notaio rifiuta e si può dichiarare consolato solo a Genova.